MATRIMONI RINVIATI CAUSA CORONAVIRUS. E ORA CHE FACCIO? NIENTE PANICO!

Il 2020 verrà ricordato nella storia per il terrore provocato dall’influenza Coronavirus, una pandemia vera e propria. Scoperta in Cina il 7 gennaio 2020 ha provocato il primo decesso in Italia, a Vo’ Euganeo, il 21 febbraio. Con tassi di mortalità molto inferiori alla spagnola, Covid 19 ha fatto crescere in pochissimi giorni l’ansia generale legata alla morte, aggravata dalla mancanza di un vaccino. Paura del contagio, scuole chiuse in Veneto prima e in tutta Italia poi, zone rosse in quarantena: impossibilità in queste aree di entrare e uscire per i cittadini, attività commerciali chiuse, inviti a rimanere nelle case o per lo meno di non frequentare luoghi affollati. Sospensione delle funzioni religiose in Veneto e nelle zone di altri focolai lombardi (messe, cresime, funerali, mercoledì delle ceneri, …).SAMSUNG CSC
Ma questo panorama di guerra era solo l’inizio. Il Governo estese i divieti di spostamento, dall’ 8 marzo, a tutta la Lombardia e altre province del Nord, nonché misure rigide in tutto il territorio nazionale. Per arrivare al decreto, con effetti dal 10 marzo al 3 aprile, in cui tutta l’Italia venne considerata zona rossa. Per poi proseguire nel tempo con ulteriori limitazioni. Chiusura dei musei, delle scuole e università, di qualsiasi celebrazione religiosa (messe, funerali, matrimoni), angelus del papa in streming, sospensione di tutte le attività sportive, chiusura di piscine, palestre, centri estetici, fabbriche, ecc.. E possibilità di muoversi all’interno del proprio paese solo per acquisto di alimentari o per necessità. Decreti rinnovati poi, sempre in forma restrittiva, fino al 15 aprile.
A titolo di curiosità ma aiuta per far capire la gravità della situazione, il vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol, “preoccupato per l’aggravarsi della situazione sanitaria e sociale anche nei nostri territori”, la sera del 24 marzo fece una speciale preghiera di affidamento della città di Vicenza, del Veneto e dell’Italia alla Madonna di Monte Berico. Precedentemente questo gesto era avvenuto solo il 25 febbraio 1917, con un voto fatto dall’allora vescovo Rodolfi e dal sindaco Muzani. La prima guerra mondiale imperversava sul territorio e questi ultimi, ricorda la diocesi, promisero che, se la città fosse stata risparmiata dagli austroungarici, l’8 settembre sarebbe diventato un giorno festivo. La città venne effettivamente risparmiata dalla distruzione e l’8 settembre – giornata in cui si celebra la natività della Madonna – diventò la festa patronale della città e della provincia di Vicenza.
#iorestoacasa diventa il motto di tutti. Un vero e proprio coprifuoco del 2020 con l’esercito in strada ma specialmente un evento con conseguente crisi economica per molte famiglie e per l’Italia stessa. Una situazione totalmente nuova per il mondo tanto da portare papa Francesco, venerdi 27 marzo, ad una speciale benedizione “Urbi et Orbi” in una piazza san Pietro totalmente vuota, pregando dicendo: “Invitiamo Gesù nelle barche delle nostre vite”.  E per la prima volta in 2000 anni in Italia, ma anche in molti stati del mondo, nessuno ha potuto partecipare alle celebrazioni pasquali, tanto care al popolo italiano.
In questa contesto si inserisce la problematica legata ai matrimoni, in comune o in chiesa che siano. La primavera, con temperature miti, risveglio della natura, fiori abbondanti, è un tempo adatto ai matrimoni, tempo tanto atteso e desiderato. Anche voi forse avevate fissato la data delle nozze in questi mesi.SAMSUNG CSC
Se avete deciso per il rinvio, per non essere costretti a sposarvi con la mascherina e in totale intimità (ossia con la sola presenza dell’ufficiale di stato civile e dei testimoni) e senza festeggiamenti/ assembramenti, il primo invito è mantenete la calma e avere un atteggiamento positivo. Avete “solo” rinviato il matrimonio infatti, non annullato. Il matrimonio si farà! Anche le Olimpiadi in Giappone sono state rinviate, al 2021, non certo annullate. Quindi partiamo da questo dato positivo, da questa capacità di adattamento che è in noi. Niente panico, che andrebbe solo ad aumentare la situazione di pericolo anziché diminuirla. Logico che si tratta poi di gestire una situazione stressante in sé, in cui si ha anche paura (ed è normale, sano) perché avevate previsto una cerimonia nuziale nei minimi dettagli, comunicata poi ufficialmente a parenti e amici… E ora si tratta di riprendere in mano tutta la situazione riprendendo in primis tutti i contatti (Comune, location, fotografo, allestimenti floreali, catering, dj, viaggio di nozze e quant’altro avevate previsto) e cercando un incastro che non sempre può riuscire al top in base a quanto pensato. Ma dovete avere dentro di voi la certezza che i vostri invitati capiranno la nuova situazione che si andrà a vivere, perché tutti, nessuno escluso, ha vissuto sulla propria pelle i disagi di #iorestoacasa. E vi staranno emotivamente ancora più vicini.
La prima cosa da fare è logicamente definire la nuova data del matrimonio. Da comunicare a chi per primi? Ai testimoni e famigliari stretti. A loro direttamente (che significa, in queste settimane in cui sono vietati gli spostamenti telefonicamente. Per tutti gli altri, avendo già consegnato loro un invito ufficiale, non è detto che si debba rinviare per posta o portare un nuovo invito cartaceo per il matrimonio. L’invito già fatto e consegnato è ancora valido infatti: si tratta solo di comunicare la nuova data. Lo ripeto: il matrimonio è rinviato, non annullato.  Ecco che allora una telefonata (ma se il numero di parenti/amici è notevole una mail o una condivisone di un post ad hoc sui social può andar bene) è più che sufficiente.

E buon matrimonio … a breve!!!

Un pensiero riguardo “MATRIMONI RINVIATI CAUSA CORONAVIRUS. E ORA CHE FACCIO? NIENTE PANICO!

  1. Bell’articolo, di veloce lettura con curiositá e collegamenti storici. Ancor più della forma ho apprezzato la sostanza, capace di coinvolgere con semplicità parlando della sostanza delle cose: questo è ció che conta! Il matrimonio è solo rimandato!

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