Si tratta di un evento che si presenta raramente, e ha una sua procedura ad hoc che costituisce un’eccezione rispetto alle norme che regolano il matrimonio. Qualora uno dei due fidanzati sia in pericolo di vita la celebrazione del matrimonio può essere immediata.
Si segue un iter straordinario data la situazione particolare: non occorre procedere alla pubblicazione di matrimonio (ordinariamente è di almeno 12 giorni); l’ufficiale di Stato Civile deve avere prova della situazione di imminente ed effettivo rischio di vita (documentata da un certificato medico); l’ufficiale dello Stato Civile si recherà presso il luogo di degenza del nubendo e, in presenza di quattro testimoni ed assistito dal segretario comunale, riceverà il giuramento degli sposi relativo alla mancanza di impedimenti al matrimonio e quindi procederà alla celebrazione del matrimonio.
In questa situazione seguire uno dei quattro riti riportati nel vademecum “…Sposami” può sembrare superfluo se non vano, data la situazione e la non presenza di famigliari e amici. Tuttavia, anche senza seguirne un’intera traccia, la sola lettura di un testo poetico o una riflessione renderà questo momento più significativo perché le parole aiutano ad esprimere la propria interiorità che forse, come non mai in questo caso, ha bisogno di carezze. Magari ci sono state parole non dette all’altra persona, carezze taciute vorrei dire, e che ora in questo matrimonio in pericolo di vita possono finalmente essere espresse.
L’art. 101 del Codice Civile espressamente recita:
“Matrimonio in imminente pericolo di vita.
Nel caso di imminente pericolo di vita di uno degli sposi, l’ufficiale di stato civile del luogo può procedere alla celebrazione del matrimonio senza pubblicazione e senza l’assenso al matrimonio, se questo è richiesto, purché gli sposi prima giurino che non esistono tra loro impedimenti non suscettibili di dispensa. L’ufficiale dello stato civile dichiara nell’atto di matrimonio il modo con cui ha accertato l’imminente pericolo di vita”.