ADDIO AL CELIBATO/NUBILATO E SPESE DI MATRIMONIO

Nel corso della storia, tradizioni, superstizioni ed usanze legate al matrimonio si sono mescolate e sovrapposte, fino ad arrivare ai giorni d’oggi. Ci soffermiamo in questo articolo su tre aspetti: l’addio al celibato, la serata antecedente le nozze e le spese del matrimonio.

Le feste di addio al celibato e al nubilato sono organizzate da amici, cugini/e e testimoni di nozze per celebrare l’addio alla vita da single. Tuttavia oggi molte coppie già convivono quando decidono di fare il passo insieme verso le nozze: in tal caso non ha più il significato di passaggio dalla vita da single a quella di coppia, ma è un modo per stare insieme divertendosi e facendo sentire importante, al centro cioè, il futuro sposo/a. Un po’ come cantava Jovanotti quando diceva “questo è l’ombelico del mondo”, ossia tu caro amico/a sei al centro del nostro mondo. La festa è un momento goliardico che non ha regole scritte ma si deve essere spinti solo dal desiderio di passare del tempo spensierato e allegro con il futuro sposo/a. Punto da non dimenticare è una buona conoscenza dei festeggiati e di ciò che a loro fa piacere o meno, in modo da non mettere in imbarazzo gli sposi (situazioni volgari, eccesso negli scherzi, attività che non rientrano nelle loro corde, ecc.) o, dalla parte opposta, essere troppo parchi. Anche in questo aspetto festoso le differenze tra mondo femminile e maschile emergono: solitamente le ragazze cominciano a pensare e ad organizzare la festa del nubilato non appena ricevono l’invito al matrimonio; gli uomini generalmente invece si attivano nell’organizzare nell’imminenza della data. Può essere una serata, ma anche un breve viaggio o una giornata in un centro benessere. Obiettivo da non dimenticare: divertirsi in compagnia.

Non c’è una data fissata a priori per l’addio al celibato/nubilato ma buon senso porterebbe a non fissarla nei 5 giorni prima del matrimonio per non creare stress e ansie ai fidanzati pre matrimonio. Spostare la festa di addio al celibato/nubilato a dopo il matrimonio non ha alcun senso, anche perché mancherebbe dello spirito giusto, e può sembrare una sorta di “rottura” del legame matrimoniale. Inoltre la tradizionale festa di addio ha un culmine che avverrà dopo pochi giorni con il matrimonio, che nel caso opposto è un evento è già avvenuto. Superfluo da dire, i futuri sposi non devono essere coinvolti in alcun modo, né nella parte organizzativa né in quella economica.

Oltre alla festa di saluto precedentemente descritta in alcune regioni italiane, ad esempio Sicilia, Campania e Calabria, è ancora diffuso il rituale della serenata di matrimonio, organizzata dallo sposo la sera prima delle nozze verso la sua bella. Al di là del gesto bello in sé in cui lo sposo si esibisce cantando (o incaricando qualcuno a cantare) è un modo di anticipare la festa del giorno seguente, coinvolgendo alcuno amici stretti, i genitori della sposa e i vicini di casa.  

L’aspetto economico può sembrare fuori contesto parlando di amori che si scelgono, ma non è irrilevante invece perché alla fine tutti dovranno fare i conti con le proprie finanze o con quelle delle due famiglie di provenienza. Quanto si spenderà non è irrilevante infatti nel matrimonio, sia esso in Comune o in Chiesa. Ci sono sposi che scelgono una cosa frugale, con un semplicissimo brindisi solo con testimoni e famigliari stretti: in tal caso i costi saranno particolarmente contenuti. In altri casi invece si prevede l’abito nuziale, i fiori, le bomboniere, il ristorante, l’auto, il fotografo, il cantante durante la cerimonia, … e quindi i costi aumentano. C’è una “tradizione” in questo? Ossia, chi paga e cosa paga? Solitamente la famiglia della sposa, o alla sposa stessa se lei lo desidera, si prende carico degli inviti, bomboniere, fiori, abito da sposa, fotografo, momento musicale in Comune e il ricevimento. Alla famiglia dello sposo, o allo sposo, l’arredamento della casa (o la casa stessa, nella logica che era la sposa che si trasferiva e non l’uomo nella casa di lei), le fedi, il bouquet di fiori per la sposa, il viaggio di nozze. Ogni regione italiana ha poi però le sue specificità ma bisogna tener presente che la tradizione deve lasciare spazio alle scelte individuali in base alle possibilità dei due nuclei famigliari; al fatto che molti non acquistano casa ma vanno in affitto; alle fedi che a volte vengono acquistate dai testimoni di nozze (secondo indicazioni precise degli sposi); al vestito della sposa/o regalato dai genitori di lei/lui come ultimo dono alla loro figlia/o.

Tutto quanto descritto sono riti, segni; importanti in sè, vero, ma che rimandano in realtà ad altro, e cioè ad una relazione vera e profonda tra i fidanzati attorno a cui gli amici si stringono facendo gli auguri che possa essere un bel cammino, in salita, fatto insieme.

W gli Sposi!

Lascia un commento