SPOSARSI IN TEMPO DI COVID? ANCHE A VENEZIA IL “SI”

Un segno tradizione thaj

“Omnia vincit amor et nos cedamus amori”: l’amore vince tutto, arrendiamoci anche noi all’amore (espressione di Publio Virgilio Marone). Ma vince anche sul Coronavirus? Sono molte le coppie che hanno deciso di posticipare le nozze, chi al periodo estivo (confidando nelle vaccinazioni diffuse e nelle alte temperature che renderanno il virus meno aggressivo) chi all’anno prossimo. Molti, infatti, si sono scoraggiati dall’uso delle mascherine e dagli eventuali pericoli relativi agli assembramenti, o anche solo dal timore che gli ospiti non si sentano a proprio agio in questa situazione, e hanno rimandato o addirittura annullato del tutto la celebrazione del loro “Sì, lo voglio”. I vari Dpcm di Conte prima e D.l. di Draghi poi hanno infatti creato un clima di timore oltre che di difficoltà nell’applicare con rigore le norme. Se ne ricava come conseguenza di questi rinvii delle nozze la crisi del settore wedding che va avanti da un anno, con relativi problemi per tanti lavoratori: per chi si occupa di location, abiti da sposa/sposo, pasticcerie, agenzie di viaggi, catering, musicisti, bomboniere, ecc.

Tuttavia si porta con piacere all’attenzione chi invece ha deciso ugualmente di sposarsi nella primavera 2021, come questa coppia nella foto, che nel mese di marzo si è sposata con rito civile presso il Comune di Venezia. In una Venezia che accoglie attualmente nel suo silenzio irreale e suggestivo al tempo stesso, le nozze si sono svolte con numeri ristretti fra parenti e amici, distanziamento fra le sedie di almeno un metro, misurazione della temperatura, mascherina per tutti i presenti compresi gli sposi e chi presiedeva il rito, impossibilità di fare un buffet finale o un momento culinario in un ristorante. Difficile quindi sposarsi con queste restrizioni, innegabile. Per questo va a loro il plauso sincero.

Questa coppia ha realizzato con l’amico A.G., chiamato a fare da ufficiale di stato civile, anche un libretto ad hoc per i presenti, prendendo spunto dal vademecum “…Sposami”, in modo che tutti potessero seguire lo svolgersi dei riti, dei segni e delle parole. Parti in lingua italiana ma anche in inglese con passi in thaj; videocollegamenti con la Thailandia; segni presi dalla cultura religiosa orientale ma anche da quella francescana. Un mix studiato nel tempo per un matrimonio significativo. Con questa coppia italo-tailandese il libro “…Sposami” giunge così finalmente anche a Venezia.

Va evidenziata la modernità e freschezza del rito civile così impostato, che è giunto come una novità nel Comune di Venezia. Forse però il personale del Comune presente non è ancora abituato a un rito che richiede del tempo e che non può essere condotto con la logica dell’orologio ma del “tempo dell’amore”. Questo inciso per dire che chi lavora nei Comuni d’Italia e si occupa di nozze civili deve avere una buona formazione antropologica sul matrimonio ma anche un’apertura e accoglienza particolari verso tutti i presenti, in modo da dare il giusto peso alle ritualità pensate dagli sposi e al tempo stesso gestire tutta la situazione con sensibilità. Essere di servizio insomma, e non persone attaccate alla burocrazia o al “si è sempre fatto così”. Farsi avvolgere cioè dalla novità, che in questo caso specifico si chiama novità dell’amore. Come minimo per gli impiegati comunali che si occupano di rito civile ci dovrebbe essere una preparazione specifica partecipando a corsi di aggiornamento ad hoc promossi ad esempio dall’Anci stessa, ma come minimo sarebbe opportuno la lettura integrale del libro “…Sposami”, specialmente nella prima parte.

Per finire un augurio sincero a questa coppia di sposi: ขอแสดงความยินดี ขออวยพรให้คุณทั้งคู่ประสบพบเจอแต่ความสุข

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